Gabriella Minuzzo

Qualità dell’offerta formativa (che riassume i criteri e gli obiettivi formativi e il tutoraggio, previsti da Convenzione di tirocinio), attestazione dell’esperienza e della formazione ricevuta, offerta di un programma d’integrazione, benefit aggiuntivi, ambiente famigliare e inclusivo, disponibilità a accogliere gruppi vulnerabili come tirocinanti: questi i criteri che Gabriella Minuzzo ha soddisfatto e che le hanno permesso di essere tra le prime vincitrici del TEmpL.

L’azienda viti-vinicola di Gabriella Minuzzo, 4000 bottiglie l’anno prodotte e un affitta-camere con otto posti letto, si trova tra le meravigliose montagne della Valle di Ayas, in Valle d’Aosta, precisamente a Challand-Saint-Victor. “Abbiamo questa doppia attività” ci racconta Gabriella, “e già da qualche anno accogliamo durante l’alta stagione ragazzi europei di varie nazionalità per offrire loro un tirocinio. Sono venuta a conoscenza del progetto Your first EURES job grazie a mio marito che ha un’altra attività e che proprio l’anno precedente aveva beneficiato dei servizi forniti dalla rete EURES. Mi sono quindi messa in contatto con l’EURES Adviser di riferimento, Marirosa Chiocca, che è stata di fondamentale supporto e che ha subito attivato tutte le procedure per trovare un/una tirocinante in linea con le esigenze della mia azienda.”

Chiediamo a Gabriella quali sono i motivi che l’hanno spinta a intraprendere questo percorso con un/a tirocinante europeo e qual è il valore aggiunto dato dal progetto YfEj: “La nostra è una piccola azienda, in cui si fanno e si imparano molte cose. Avevo bisogno di una persona che fosse disposta a fare un’esperienza breve e di formazione, un giovane o una giovane che sapesse una lingua in più oltre l’italiano, ad esempio l’inglese, e che potesse affiancarmi nell’attività di affitta-camere o, ad esempio, nella vendita diretta del vino che produciamo.
Per noi, il valore aggiunto di un progetto come YfEj è rappresentato proprio da questo scambio culturale. La mia famiglia è sempre stata aperta a questo genere di esperienze, lo abbiamo sperimentato in primis con i nostri figli, che durante gli studi hanno preso parte a progetti europei di mobilità come ad esempio Erasmus, in secondo luogo perché pensiamo che sia un’opportunità anche per noi di arricchimento culturale. Un modo per conoscere culture diverse dalla nostra, un modo per ricevere consigli e avere, sul piano lavorativo, un punto di vista diverso che ci aiuti a crescere e a migliorare come persone e come azienda.”

Inclusività, qualità della formazione, equità, sostegno nell’apprendimento della lingua e attestazione dell’avvenuto tirocinio: Gabriella Minuzzo ha sposato a 360 gradi i principi cardine di YfEj e per gli stessi è stata candidata dalla sua EURES Adviser Marirosa Chiocca al TEmpL. “Per me e per la mia azienda è stata una grandissima soddisfazione e motivo di grande orgoglio ricevere questo riconoscimento. Mettiamo molto impegno per far sì che i tirocinanti che vengono da noi e che sono alla prima esperienza lavorativa, non solo siano a loro agio, ma imparino il più possibile. Come datori di lavoro ci siamo impegnati per garantire una reale qualità del tirocinio proposto. È mia intenzione dare una grande visibilità al TEmpL e inviterò sicuramente i miei colleghi a partecipare e a scoprire i programmi EURES”.

Gabriella ci saluta sottolineando quanto sono stati importanti i servizi e i benefit forniti da YfEj, e raccontandoci come la professionalità dell’EURES Adviser sia stata di fondamentale importanza. “Un progetto,” ci dice, “che rappresenta una bella opportunità sia per chi è alla ricerca di un lavoro, un tirocinio o un apprendistato, che per chi cerca una persona da formare o da assumere. I programmi sono un grande aiuto e un grande incentivo per noi piccoli imprenditori.”
Salutiamo Gabriella invitandola a essere di nuovo parte della del nuovo progetto EURES TMS iscrivendosi al nuovo portale e con l’augurio di ricevere ancora il TEmpL!

Siamo favorevoli alla mobilità dei giovani all’interno dell’Europa e ci siamo dati come obbiettivo di farli venire da noi non solo per un’esperienza di lavoro, ma anche per un’esperienza di vita e di conoscenza della nostra cultura.